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martedì 13 dicembre 2016


“ … credo in quella perfezione, mi sento al sicuro e senza più responsabilità, quasi la bellezza del mondo impedisca che mi accadano delle brutte cose. Immagino che sia una sensazione comune e che per questo motivo viaggiamo, stipiamo i bauli e prenotiamo le cuccette, visitiamo le cattedrali e i castelli, sostiamo a guardare le praterie africane e le spiagge sabbiose con la macchina fotografica o il Baedeker in mano, rassicurandoci che la comprovata magnificenza di quel che vediamo in qualche modo ci comprenda e ci coinvolga, e ce ne abbeveriamo per poi perderla nel sonno, fra le lenzuola fragranti di un albergo.”

Peter Cameron “Andorra” 1997, traduzione di Giuseppina Oneto, 2014 Adelphi 

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