Translate

venerdì 15 febbraio 2019


Sulla lingua degli Yaghan




   … i concetti di “buono” e “bello”, così essenziali al pensiero occidentale, sono privi di significato se non legati alle cose. Coloro che per la prima volta usarono un linguaggio, per suggerire idee astratte presero il materiale grezzo fornito dal loro ambiente e lo costrinsero in metafora. 

  Cosa dobbiamo pensare di un popolo che definiva la “monotonia” come “un’assenza di amici maschili”? O che per “depressione” usava la parola che descrive la fase vulnerabile del ciclo stagionale del granchio, quando ha perso il vecchio guscio e aspetta che cresca quello nuovo? O che faceva derivare “pigro” da pinguino Jackass? O “adultero” dallo hobby, un piccolo falco che svolazza qua e là, librandosi poi immobile sulla sua prossima vittima? 



Bruce Chatwin “In Patagonia”, traduzione di Marina Marchesi, Adelphi 

1982